PARCO REGIONALE DELLA GOLA DELLA ROSSA E DI FRASASSI
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Il Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi è il ” cuore verde ” della Regione Marche.
Nato nel settembre 1997(L.R. n. 57 del 02.09.1997), con i suoi 10.026 ettari, è la più grande area protetta regionale e comprende il complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi .
Un viaggio nel Parco è un “viaggio nel cuore delle Marche”, alla scoperta dei tesori storico-artistici, celati da paesaggi ricchi di fascino ed armonia, immersi in una natura integra e rigogliosa.
Gli scenari naturali appena descritti sono inseriti in un’area più vasta, quella della Comunità Montana dell’Esino-Frasassi , dalle molteplici ricchezze storiche, archeologiche e culturali.
Il Parco è un’oasi di natura che offre la possibilità di effettuare escursioni nei suoi moltissimi sentieri, ammirando le ricchezze floro-faunistiche tipiche dell’ambiente pre-appenninico.
Fenomeni naturali
Interessanti i fenomeni naturali che coinvolgono quest’area: il carsismo e la presenza di sorgenti sulfuree.
Splendido esempio carsico è la suggestiva Gola di Frasassi , scavata dalle acque erosive del fiume Sentino che per millenni ha modellato questi luoghi, creando dirupi rocciosi e dando origine ad un regno sotterraneo di ineguagliabile splendore: le grotte di Frasassi.
A parte le meraviglie dei fenomeni carsici, la zona è un gioiello di biodiversità con le sue 105 specie di uccelli nidificanti, 40 specie di mammiferi, 29 tra rettili e anfibi e oltre 1250 specie vegetali.
La fauna che abita il Parco della Gola della Rossa e di Frasassi evidenzia delle specie di notevole valore naturalistico per le Marche.
Fauna
Tra gli uccelli si contano ben 105 specie nidificanti delle 124 presenti in Provincia di Ancona.
L’Aquila reale rappresenta il vertice della catena alimentare costituita da mammiferi, uccelli, anfibi e crostacei; nel Parco, precisamente nella gola di Frasassi, nidifica l’unica coppia della Provincia di Ancona. Importante è anche la presenza di altri rapaci diurni quali l’ Astore, il Biancone, il Nibbio reale, il falco Lanario e il falco Pellegrino.
I Rapaci notturni sono rappresentati dalla Civetta, dal Barbagianni, dall’ Allocco e dal Gufo comune; è stata inoltre confermata di recente la presenza del Gufo reale in un’area del Parco.
Tra i mammiferi spicca la presenza del lupo, che ha ricolonizzato la dorsale marchigiana nell’ultimo decennio grazie alla protezione legale della specie e all’espansione demografica di specie preda come il cinghiale , il daino ed il capriolo e recenti avvistamenti di cervo. Accertata è la presenza del gatto selvatico e della puzzola, oltre ai più comuni volpe, donnola, faina e tasso. Tra i roditori, oltre ai più comuni scoiattolo ed istrice , il Parco annovera specie più rare ed elusive come il topo quercino. Tra i mammiferi insettivori vi sono il Riccio , animale simbolo del Parco, la Talpa cieca e il Toporagno.
Le numerose cavità ipogee presenti in quest’area sono popolate da più di dieci specie diverse di chirotteri. Le colonie di Pipistrelli del Parco sono tra le più importanti d’Europa, con oltre 12.000 Miniotteri, presenti sia in siti di svernamento che in nursery riproduttive.
Tra la fauna cavernicola, oltre al geotritone è notevole la presenza del Niphargus, un raro e minuscolo crostaceo che popola i laghetti delle grotte.
Flora
Riguardo alla flora, nei settori calcarei del piano collinare sono diffusi boschi di carpinonero , su quelli marnoso-arenacei boschi di roverella talvolta con cerro.
Nel piano montano si sviluppano boschi di faggio. Sui versanti più caldi delle gole rupestri , la vegetazione è tipicamente mediterranea con leccio , robbia selvatica, terebinto, fillirea, corbezzolo, asparago e stracciabraghe.
Vaste aree delle dorsali appenniniche sono state interessate da interventi di rimboschimento effettuati a partire dalla fine del secolo scorso.
Gli impianti sono stati eseguiti per lo più con resinose tra le quali: il pino nero d’Austria, il pino da pinoli (P. pinea), il pino marittimo, il pino da Leppo, l’abete bianco, l’abete greco, i cedri ed i cipressi. Nel territorio del Parco, si rinvengono estese formazioni prative soprattutto nelle zone sommitali dei rilievi. Sotto l’aspetto storico-artistico il territorio del Parco è ricco di un fitto reticolo di castelli e monasteri del quale sono presenti molte vestigia. Tra le più importanti si segnalano: gli ampi centri storici di Arcevia e Serra San Quirico, il Santuario di Frasassi, le abbazie di Sant’Elena, San Vittore delle Chiuse e Valdicastro, i castelli di Genga, Pierosara, Avacelli e Castelletta.