COPPI E BARTALI SULLE DOLOMITI

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il Monumento a Fausto Coppi sul Passo Pordoi

La storia del ciclismo è indissolubilmente legata alle Dolomiti che ti inviatiamo a scoprire con il nostro tour ciclistico delle Dolomiti

Sono state le imprese che i grandi di questo sport hanno compiuto sui Passi di queste montagne, che hanno reso immortali le gesta di questi Campioni e reso infinitamente amato e popolare il ciclismo.

E tra gli eroi delle montagne bianche non possono non essere ricordate le grandi sfide di Coppi e Bartali.

 

1937, il Giro d’Italia passa per la prima volta sulle Dolomiti

Il debutto delle Dolomiti al Giro d’Italia avvenne nel 1937 con la tappa Vittorio Veneto-Merano, 227 chilometri. Fu una tappa incredibile, vinta da Gino Bartali in maniera epica: scollinò per primo sul Passo Rolle e poi fece il vuoto dietro di sè. E le strade dei Passi non erano quelle asfaltate di oggi, ma semplici carrarecce, piene di sassi e buche pronte a tradire i ciclisti in ogni momento.

Ginettaccio arrivò a Merano solitario, con cinque minuti e mezzo di vantaggio sul secondo e la storia del ciclismo sulle Dolomiti iniziava nel mito.

 

I Giri del ’46 e ’47: le grandi sfide di Coppi e Bartali

Poi la guerra. Nel Giro del ’46 Bartali arrivo sulle Dolomiti in maglia rosa, Coppi attaccò sia a Pocol che sul Falzarego ma all’arrivo a Bassano nonostante il vantaggio, Ginettaccio era ancora in rosa.

Il giorno successivo la sfida si ripetè nella tappa Bassano Trento ma Bartali riuscì a resistere e rintuzzare gli attacchi di Coppi e alla fine il Giro fu suo con 47 secondo di vantaggio sul rivale di sempre e addirittura 15 minuti sul terzo!

Anche nell’edizione del ’47 del Giro a decidere la corsa furono le Dolomiti, con imprese che rafforzarono il mito di questi due eroi e di queste montagne. Bartali, in maglia rosa vinse a Pieve di Cadore, portando a 2’41” il vantaggio su Coppi; l’indomani, nella Pieve di Cadore-Trento, è però vittima di due cadute, sia sulla salita che sulla discesa del Falzarego.

Coppi lo sorpassò e sul Pordoi allungò con determinazione: dopo 150 km di fuga, vinse a Trento con 4’24” di vantaggio, strappando la maglia rosa a Bartali. A Milano trionferà per la seconda volta Coppi, a sette anni dall’ultima vittoria, con 1’43” su Bartali.

Da questo momento in poi le Dolomiti, le montagne bianche, ed i Passi che le caratterizzano divennero tutt’uno con il ciclismo e con le vicende degli eroi delle due ruote.

Per questo, ogni ciclista degno di questo nome, a prescindere dalle proprie prestazioni, età e palmares, non può non sentire forte dentro di sè il desiderio di confrontarsi almeno una volta nella vita con le Dolomiti e sentirsi meritatamente anche lui un vero eroe.

Noi torneremo sulle montagne bianche per 4 intense giornate di scalate e discese anche questa estate. Clicca e scopri i dettagli del nostro tour ciclistico delle Dolomiti

 

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Marco Oggioni

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